Liberi da chi?

In occasione della Feste della Limages5DKQZBC5iberazione mi sono trovata a riflettere sul rapporto che lega e ha legato la massa alla personalità del dittatore.

Queste riflessioni sono sorte in me guardando su youtube uno dei tanti discorsi di Hitler alla folla che lo acclamava con una disciplinata riverenza.

I libri di storia ci hanno insegnato che le dittature del ‘900 sono state caratterizzate dal culto della figura del dittatore. Gurdando le migliaia di persone che con grande convinzione acclamavano un uomo mediocre, dalla personalità disturbata che predicava un’ideologia integralista e spesso delirante ho iniziato a dubitare di questa verità.


Com’è possibil che così tanti individui, di diverse classi sociali, di diversa formazione ed esperienza si siano lasciati guidare e sedurre da singoli uomini di poco valore? Leggendo “Psicologia delle Masse” di Gustave Le Bon ho avuto riposta ai miei interrogativi..

La massa non celebrava in quelle occasioni la personalita del dittatore in sè, quanto piuttoto sè stessa e i propri valori riflessi nelle sue parole. Le masse del ‘900 infatti, sfiancate dalla crisi e impaurite dalle nuove ideologie politiche, hanno proiettato sul dittatore l’esigenza di sicurezza economica e politica e la necessità di trovare un capro espiatorio che desse un senso alla crisi e li deresponsabilizzasse al tempo stesso. Non è la persona del dittatore ad essere idolatrata, nè l’individuo in sè, quanto piuttosto i principi che egli incarna. Il capo carismatico, nelle dittature del XX secolo ma anche oggi, non è altro che l’incarnazione di desideri e valori del gruppo che lo riconosce. Per questo per molti nazisti, fascisti o comunisti non è stato difficile disconoscere la persona del dittatore una volta decaduto.

Il vero problema sembra quindi quello di cambiare il sistema di valori di riferimento dei singoli che compongono la massa, non solo di sbarazzarsi dei vertici delle organizazioni dittatoriali. Hitler fu votato regolarmente dal popolo tedesco perchè riusci ad essere voce di un popolo perdente, frustrato, umiliato e sofferente. Egli incarnava l’esigenza di rivalsa dei Tedeschi che erano piegati dalla sconfitta in guerra e dalle pesanti conseguenze economiche che aveva comportato.


Per combattere le organizzazioni dittatoriali, (così come le organizzazione mafiose e le sette) c’è bisogno dunque di una rivoluzione culturale, di nuove capacità di significare gli eventi e le responsabilità, di nuovi valori e non solo della neutralizzazione dei vertici.Il rischio del ritenere che siano le persone più in alto nelle gerarchie del potere a rendere possibili queste tragedie, consiste nel fatto che una volta delegittimati i vertici si ritiene che si sia sconfitto del tutto un regime, mentre le idee che lo hanno legittimato sono in realtà latenti ma ancora vive.

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